Jack non ha volto. Non ha motivazione. Non ha cura. Jack può essere qualsiasi cosa, ma è la mia sfida quotidiana. E io lo combatterò.
“I risultati sono positivi” afferma la dottoressa fissandola negli occhi. “Lei ha il diabete tipo 1”.
A Jessica si contrae lo stomaco. Diabete? Tipo 1? Che strane parole. Non può essere vero. Nessun segnale, nessun preallarme. Perché nessuno l’ha messa in guardia da tutto questo? Contrarre il diabete tipo 1 significa dover addattare un sacco di cose: i propri gusti, i propri movimenti, la propria indipendenza. La propria libertà. Ecco allora che, un ingranaggio per volta, la sua vita si capovolge e tutti i piani di matrimonio, lavoro e futuro si fanno incerti. Ma Jessica non la darà vinta: non quando la malattia può rendersi limitata, si fa persona e si fa chiamare Jack. Non quando può essere accolta. Così nasce il diario tenace di una ragazza diabetica, che diventa il terreno della sua battaglia quotidiana e di tutti quelli che, spesso inascoltati, affrontano con enorme dignità e un pizzico di sano ottimismo la vita.
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