FORSE.
Penne.
Micro manuale.
Micro automatico.
Una vita ribaltata.
Un giorno ti svegli e sai che la conta può essere imperfetta perché poi correggerai.
Un altro giorno ti svegli e la conta dev’essere perfetta perché poi correggerá qualcun altro.
Ed é tutto da imparare di nuovo.
Gli errori sono nuovi, le gioie sono nuove ed é tutto più minuzioso ora.
Bisogna avere pazienza mi dico,
Mentre inserisco manualmente la calibrazione nell’applicazione do una glicemia notevolmente diversa.
47 il sensore
112 la capillare
Ma erano le 3 questa notte, avevo tanto sonno e dovevo prendere delle decisioni in maniera non totalmente lucida.
Ho calibrato.
“Errore del sensore. Attendere fino a 3 ore”.
Rabbia.
Una rabbia frustrante.
Talmente forte che Nicola l’ha percepita nonostante io sia rimasta in silenzio.
Così mi sono seduta.
A tavola.
Nel bel mezzo della notte e ho aspettato.
Dopo 20 minuti ancora nulla.
Il sensore in errore.
Così mi sono messa a cercare una soluzione su google.
“Dimmi come c@@zo posso fare a far tornare tutto come prima”
Questo volevo scrivere sulla barra di ricerca.
10 minuti dopo, in bagno mentre ne approfittavo per fare pipí mi é venuto in mente che avrei dovuto calibrare una seconda volta.
Piena di speranze di poter sistemare la cosa e tornare a letto ho ri-calibrato.
“Errore del sensore….”
Quante parolacce.
Tutte dentro la mia testa.
Volevo solo tornare a letto.
“Sono brava.”
Mi ripetevo.
“Sto calcolando tutto, ogni caramella, sto pianificando tutto.”
Mi ripetevo.
“Voglio solo tornare a letto.”
Torno a letto, decisa di lasciar fare all’algoritmo.
Dopo altri 10 minuti controllo, tutto era ripartito.
Nicola, che ormai si era svegliato, mi abbraccia, mi stringe e mi fa sentire che comunque andranno le cose, andranno bene.
In quell’abbraccio e in un lungo sospiro ho ripreso sonno.
Questa mattina non vi nego che quella frustrazione mi ha tenuta legata al letto nella rabbia di ricominciare a contare, pensare, valutare.
Lo chiamano pancreas esterno, ma siamo sempre noi a fare il lavoro sporco.
Non é la cura, ricordiamolo.
É un nuovo modo.
“Devo avere pazienza”
“Devo capire bene come funziona”
Mi dico.
Respira.
La tecnologia ci salverà?